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La Corte Suprema di Cassazione deve assicurare la giusta osservanza e l’idonea adozione delle disposizioni legislative, l'unitarietà del diritto italiano, l’adempimento ai limiti delle varie funzioni giudiziarie; regola i contenziosi di autorità e di attribuzioni e osserva gli altri usi ad essa assegnati dalla legge vigente".
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La Corte di Cassazione non delibera sul fatto, ma sulle disposizioni normative: essa procede alla verifica dell’adeguata attuazione delle procedure dei due precedenti gradi di giudizio. Dal momento che il processo di primo grado è il grado di giudizio che prevede la raccolta degli elementi probatori, occorre determinare le limitazioni plausibili per poterlo poi utilizzare in sede di appello: avendo invero la funzione di deliberare sugli elementi ottenuti in primo grado, la pronuncia di appello non può fare riferimento ad altri fattori probatori che non siano quelli inclusi nel fascicolo del processo di primo grado.
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Il solo caso in cui è possibile è la trasformazione dell'istruzione di dibattimento ex art. 603 c.p.p.: essa, che consiste o nella nuova raccolta di elementi probatori già acquisiti nel processo di primo grado, o nella nuova acquisizione di esclusivi elementi probatori, avviene solo se l’organo giudiziario non può statuire in merito agli attributi degli atti, o se gli elementi probatori sono sopraggiunti o riconosciuti dopo la pronuncia di primo grado, o se il soggetto incriminato, non presente in primo grado, ne faccia richiesta e attesti di non aver potuto partecipare per ragioni improvvise o causa maggiore o per non aver ricevuto alcuna notifica circa il decreto di richiamo senza colpa, vale a dire, nel caso di avviso ex artt. 159, 161, quarto comma e 169 c.p.p., non abbia appositamente schivato le notificazioni connesse agli atti processuali.
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Ad ogni modo, il rinnovo potrà essere disposto dall’organo giudiziario in tutti i casi in cui é convinto della sua obbligatorietà. A cosa è utile: il ricorso per Cassazione è un metodo di confutazione ordinaria contro un verdetto emanato dagli organi giudiziari, con il quale possono emergere soltanto irregolarità circa la legittimità del processo.
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Soggetti partecipanti: parti private o con il difensore di fiducia registrato nell'Albo Specifico dei Cassazionisti, o di persona. Termini attinenti: ex art. 585, c. 1, c.p.p., il termine per la presentazione del ricorso per ciascuna delle parti è: a) 15 giorni, per le pronunce emesse dopo camera di consiglio, e in caso di verdetto parallelo ex art. 544 1° comma c.p.p.; b) 30 giorni, in caso di riserva dell’organo giudiziario di 15 giorni ex art. 544, c. 2, c.p.p.; c) 45 giorni, in casi di riserva dell’organo giudiziario fino a 90 giorni ex art. 544, c. 3, c.p.p. Ex art. 585, c. 2, c.p.p., tali termini decorrono: a) dalla notifica o notizia dell’avviso di consgna della deliberazione emessa dopo il processo in camera di consiglio; b) dall’enunciazione del verdetto in udienza, se ne è disposta anche la motivazione, per ogni parte che è stata o deve essere considerata come partecipante all’udienza, anche se non presente al momento dell’enunciazione; c) dalla conclusione del termine disposto dalla legge o dall’organo giudiziario per il deposito della pronuncia o, in casi di deposito di essa da parte dell’organo giudiziario oltre il 30° giorno ex art. 548, c. 2, c.p.p., dal giorno dell’avvenuta notifica o notizia dell’avviso di deposito; d) dal giorno in cui è stata diffusa la notificazione o la notizia dell’avviso di deposito con l'estratto della norma per il soggetto incriminato non presente, e per il procuratore generale alla Corte d'Appello in merito alle deliberazioni emesse in fase di udienza da qualsiasi organo giudiziario del suo distretto diverso dalla Corte d'Appello.
In caso di diversi inizi per soggetto incriminato a difensore, vige per entrambi il termine che scade dopo (art. 585, c. 3, c.p.p.).
Ogni termine dell'art. 585 c.p.p. è disposto a pena di degradamento ( art. 585, c. 5, c.p.p.). Considerazioni e analisi: in merito alla emissione di altre motivazioni, ex art. 611, c. 1, c.p.p. in merito all'art. 585, c. 4, c.p.p., sino a 15 giorni prima si possono avanzare nuove motivazioni presso la cancelleria dell’organo giudiziario in copie utili per tutte le parti.
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Sempre ex art. 611, c. 1, c.p.p., il termine di 15 giorni é valido anche per la documentazione, mentre i fascicoli di replica possono essere presentati fino a 5 giorni precedenti al dibattimento. In merito al ricorso eccezionale per controllo di errore formale o sostanziale, alla luce dell'art. 625-bis, c. 1, c.p.p.
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In merito alla non accoglibilità dell’obiezione, essa ex art. 585, c. 4, c.p.p. vige anche per le intervenute e inedite motivazioni. In merito all’iter di istituzione di parte civile, prescrivendo l'art. 614, c. 1, c.p.p. che le norme attuative dell’iter processuale di primo e secondo grado sono valide anche dinanzi alla Corte di Cassazione, la parte civile, alla conclusione del dibattimento finale, deve avanzare le risoluzioni per iscritto ex art. 523, c. 2, c.p.p. pena l’invalidazione dell’iter di istituzione di parte civile (cfr. art. 82, c. 2, c.p.p.).