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L’impugnazione si può inoltrare solo ad opera del soggetto al quale la legge attribuisce in maniera esplicita siffatto diritto, ad eccezione che vi sia un effettivo e concreto interesse e, nell’ipotesi in cui non vi è alcuna diversità tra le varie parti, il diritto ad agire con una impugnazione viene attribuite a tutte.
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I mezzi per agire con l’impugnazione si distinguono in:- ordinari, ovvero che si riconoscono prima che il procedimento venga passato in giudicato (appello e ricorso per cassazione);- straordinari, ovvero che si riconoscono contro un procedimento passato in giudicato (riesame e revoca della sentenza di non luogo a procedere).
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Anche il ricorso alla procedura penale di condanna rientra tra i mezzi del ricorso. Per quel che riguarda le tipologie, l’art. 581 c.p.p. prescrive che il ricorso si applichi con un atto scritto in cui si evidenzino sia i procedimenti impugnati, la data del medesimo procedimento, e il giudice e in cui vengono specificati: le argomentazioni della pronuncia su cui si fonda l’impugnazione; i motivi, con la descrizione corretta dei propri diritti e di tutte le circostanze che risultano essere il fondamento di una richiesta del genere".
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L’impugnazione, in merito all’art. 582 c.p.p., viene inoltrata personalmente o mediante una delega nella cancelleria del giudice che ha emanato la sentenza di condanna. L’art. 583 c.p.p., tuttavia, stabilisce sia per le persone coinvolti che per gli avvocati difensori di servirsi pure di altri mezzi per inoltrare il ricorso come telegrammi o posta raccomandata sempre nella cancelleria del giudice che ha emanato il procedimento impugnato.
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Allora, è compito della medesima mettere a conoscenza il P.M. del ricorso e notificarlo alle persone in oggetto senza ritardo (art. 584 c.p.p.). Il termine per la presentazione del ricorso in base all’art. 585 c.p.p. è di: 15 giorni, per i provvedimenti emessi come effetto di un procedimento applicato in camera di consiglio e per quelli che sono presentati durante il processo (art. 544 co. 1 c.pp); 30 giorni, per i provvedimenti inoltrati durante l’udienza ma per cui si agisce mediante la redazione dei motivi non oltre i 15 giorni dalla pronuncia (art. 544 co. 2 c.p.p.); 45 giorni, nella circostanza in cui, in presenza di motivazioni molto delicate, la stesura si determina entro il termine di 90 giorni dalla pronuncia (art. 544 co. 3 c.p.p.).
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L’art. 585 co. 2 c.p.p. fissa, inoltre, il giorno in cui siffatti termini iniziano a decorrere, specificando, all’ultimo comma, che si tratta di scadenze previste a decadenza di pena. Durante i termini di scadenza per la presentazione del ricorso l’applicazione della condanna si sospende finché non si consegue l’esito del gravame.
I soggetti che possono inoltrare ricorso sono:- il PM (art. 570 c.p.p.);- la persona imputata (art. 571 c.p.p.);- la parte civile, la persona che ha subito l’oltraggio, qualora non si sia costituita parte civile e tutte quelle realtà a livello istituzionale e associativo rappresentanti gli interessi della persona che ha subito il reato secondo gli artt. 93 e 94 c.p.p, inviando una motivata richiesta al PM "di presentare ricorso a qualunque effetto penale (art. 572 c.p.p.);- il responsabile civile "contro i procedimenti della sentenza che riguardano la colpa della persona imputata e contro quelli relativi alla condanna della persona e del responsabile civile per il rimborso dei danni e delle spese processuali" e poi contro "le procedure della sentenza di assoluzione relative alle richieste presentate per il risarcimento del danno e delle spese processuali" (art. 575 c.p.p);- la parte civile soggetta alla sanzione pecuniaria, nell’ipotesi in cui abbia ottenuto una condanna (art. 575 co. 2 c.p.p);- la parte civile e il soggetto querelante soggetto al risarcimento dei costi e dei danni "contro i giudici della sentenza di condanna che riguardano l’ambito civile e, ai soli effetti della responsabilità civile, contro la sentenza di assoluzione emanata in giudizio", inoltre, "contro la sentenza emanata in base all’art 442 c.p.p. (procedura nel giudizio breve) qualora venga fissata l’abbreviazione del rito".
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Per la rinuncia del ricorso si deve inoltrare una specifica richiesta agli organi predisposti all’acquisizione dell’impugnazione nei modi e tempi previsti per inoltrare il medesimo ricorso (art. 589 c.p.p.). Si chiama esplicita rinuncia.
Il procedimento dinanzi al Giudice di Pace, regolamentato dal D.lgs. del 28 agosto 2000 n. 274, è stata emesso per attribuire al giudice in merito una facoltà giuridica in base a quei reati che sono considerati di piccola gravità.
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L’art. 4 della suddetta procedura stabilisce le norme in merito al livello di competenza in questione, chiarendo che il medesimo grado viene stabilito pure per i reati consumati o tentati: percosse (581 c.p.), ferite personali per cui si agisce attraverso querela di parte (art. 582 comma 2 c.p.); ferite personali di natura colposa, a patto che si agisca attraverso querela di parte e "con l’esclusione di quelle fattispecie connesse alla responsabilità professionale e gli eventi che sono commessi violando le leggi che ineriscono le norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro o quelle in ambito di igiene sul lavoro o che abbiano causato una invalidità di tipo lavorativo, nella circostanza in cui, nei suddetti casi, si determini una malattia che superi i 20 giorni" (art. 590 c.p.); omissione di soccorso (art. 593 co. 1 e 2 c.p.) reato di ingiuria (art. 594); reato di diffamazione (art. 595 commi 1 e 2 c.p.); reato di minaccia (612 comma 1 c.p.); reato di furto per cui si procede attraverso querela da parte della persona offesa (art. 626); reato di sottrazione di beni comuni (art. 627 c.p.); reato di usurpazione (art. 631 c.p.), a patto che si possa procedere mediante querela di parte; deviazione di acque e trasformazione dello stato dei luoghi (art. 632 c.p.), a patto che sia procedibile attraverso querela di parte; appropriazione di terreni e fabbricati (art. 633 comma 1 c.p.), a patto che sia procedibile attraverso querela di parte; danno (art. 635 comma 1 c.p.); abbandono di animali in terreni altrui e pascoli abusivi (art. 636 c.p.), a patto che sia perseguibile attraverso querela di parte; immissione illegale in luoghi altrui (art. 637 c.p.); uccisione o danneggiamenti di animali di proprietà di persone terze (art. 638 comma 1 c.p.); modifica e imbrattamento di oggetti in possesso altrui (art. 639 c.p.); appropriazione di cose perse, del tesoro o di cose se ne è impossessati per errore o accidentalmente (art. 647 c.p.).
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